Dall’intervista a Dante Corti

Borgo Venezia, Lunedì 09/12/2002 ore 14.00

Allora io ero ancora molto giovane, facevo il garzone come casaro a Monte Gibbio. Lì tutti i giorni venivano i fascisti, i tedeschi, che passavano per il formaggio, per il burro, invece di sera arrivavano i partigiani; e siccome c’erano dei miei amici, loro avevano 2/3 anni più di me però eravamo cresciuti nella borgata insieme e loro venivano perché poi io gli nascondevo il burro e quando arrivavano glielo davo e quando arrivavano i tedeschi e i fascisti gli dicevo: “ bé, oh, sono venuti i partigiani, hanno puntato le armi ho dovuto darglielo ”. Invece io lo nascondevo apposta perché lo volevo dare a loro. Insomma era una vera simpatia. Infatti finito il periodo, perché allora il formaggio grana si faceva sempre fino ai primi di novembre poi si chiudeva, allora io, chiuso il caseificio, ritornai a casa e mi arruolai anche io [...].